Gli attacchi degli orsi non sono una prerogativa esclusiva dell’Italia. Ci sono anche altri Paesi nel mondo che devono fare i conti con quella che appare essere una problematica sempre più sentita, soprattutto da allevatori e coltivatori. E’ il caso, ad esempio, del Giappone. Qui, l’aumento degli attacchi di orsi ha spinto alcune città a cercare soluzioni innovative per proteggere le comunità. L’ultimo rapporto del Ministero dell’Ambiente giapponese ha registrato 54 attacchi in tutto il Paese tra aprile e luglio, compreso un tragico attacco mortale a Hokkaido a maggio.
L’idea tecnologica: i lupi robot
Per affrontare questa crescente minaccia, è stata introdotta una soluzione tecnologica insolita: l’uso di lupi robot chiamati “Monster Wolf”. Originariamente progettati per tenere lontani gli animali selvatici dai terreni agricoli, questi lupi robot ora sono stati impiegati in varie località del Giappone.
La città di Takikawa, situata a Hokkaido, è stata la prima a installare questi lupi robot in risposta agli attacchi nella zona circostante. Questo esperimento è iniziato nel novembre 2020 e mira a prevenire ulteriori attacchi nelle zone residenziali.
I lupi robot hanno un aspetto spaventoso, con una lunghezza di un metro, quattro zampe e una testa da film horror. Sono dotati di sensori a infrarossi che li attivano quando rilevano la presenza di animali selvatici nelle vicinanze. In risposta, il lupo emette un suono forte, la testa inizia a muoversi e si accendono i led rossi che funzionano come gli occhi. Inoltre, i lupi robot possono emettere fino a 60 suoni diversi per evitare che gli orsi si abituino a un solo tipo di deterrente.
Questa iniziativa rappresenta un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per affrontare le sfide legate alla convivenza tra esseri umani e animali selvatici, offrendo una soluzione non letale per scoraggiare gli orsi dal penetrare nelle zone abitate e ridurre il rischio di pericolosi incontri ravvicinati.
