Qual è il caso degli squali cocainomani in Brasile
Qualche tempo fa abbiamo pubblicato la notizia di come in Brasile un gruppo di ricercatori ha analizzato tredici squali dal naso appuntito (Rhizoprionodon lalandii) ed erano tutti positivi alla cocaina. I risultati di questo studio, pubblicati su Science of The Total Environment, hanno rivelato che i livelli di cocaina erano tre volte superiori nei muscoli rispetto al fegato, con concentrazioni più elevate nelle femmine rispetto ai maschi. Questa scoperta solleva interrogativi non solo sulla vulnerabilità di questa specie, ma anche sul possibile impatto delle droghe su altri animali marini. La domanda che sorge è se questi squali siano unici nel loro genere o se ci siano altri animali colpiti da situazioni simili.
Quali sono gli effetti delle droghe sugli squali
Il motivo per cui gli squali dal naso appuntito sono stati scelti per questo studio risiede nella loro vita lungo le coste brasiliane, dove sono maggiormente esposti agli inquinanti umani. Essendo considerati una sorta di “sentinelle ambientali”, la loro esposizione a sostanze come la cocaina è preoccupante. Anche se gli effetti della droga sugli squali non sono ancora completamente chiari, gli studi su altri pesci mostrano effetti ormonali significativi e problemi alla vista che potrebbero compromettere la capacità di caccia. Inoltre, si ipotizza che gli squali possano metabolizzare la cocaina più lentamente degli esseri umani, aumentando così il rischio di disturbi endocrini e squilibri ormonali.
Quali altri pesci oltre agli squali sono stati trovati positivi alla cocaina
Oltre agli squali, tracce di cocaina e altre droghe sono state rilevate in vari ecosistemi marini, come vicino a grandi città e lungo le coste della Florida. Studi su larve di pesci zebra (Danio rerio) hanno dimostrato che, a differenza dei mammiferi, nei pesci la cocaina si accumula principalmente negli occhi, sopprimendo l’attività locomotoria. Questa scoperta evidenzia la necessità di approfondire la comprensione degli effetti delle droghe sugli ecosistemi marini, poiché le modalità di assorbimento in acqua differiscono notevolmente da quelle negli organismi terrestri.
Quali animali terrestri sono vittime delle droghe
Gli effetti devastanti delle droghe non si limitano agli ambienti marini. Nel 1985, un orso nero è stato trovato morto per overdose di cocaina in una foresta della Georgia, un caso che ha ispirato un film ma che rappresenta un triste esempio di come l’attività umana possa uccidere la fauna selvatica. Più recentemente, un servalo africano negli Stati Uniti è stato ricoverato in un rifugio per animali dopo essere risultato positivo alla cocaina, e una scimmia cappuccina è stata trovata con metanfetamine nel sangue. Questi episodi sottolineano come la curiosità o la fame possano portare gli animali a ingerire droghe, spesso a causa della negligenza o della crudeltà umana, rendendo chiaro quanto sia urgente proteggere la fauna dalle conseguenze delle nostre azioni.