Home » Il WWF denuncia: in Abruzzo dal 14 ottobre si potranno cacciare anche i cuccioli di cervo
Il WWF Abruzzo accende i riflettori su una decisione regionale che ha suscitato molte polemiche. La delibera dell’8 agosto scorso, infatti, apre alla caccia ai cervi a partire dal 14 ottobre in due aree specifiche della provincia dell’Aquila. La misura prevede l’abbattimento di un massimo di 469 cervi, inclusi cuccioli di età inferiore ai 12 mesi. Questa scelta ha scatenato reazioni forti da parte degli ambientalisti, preoccupati per le conseguenze su una specie considerata simbolica per la regione.
La caccia ai cervi non sarà un’attività gratuita; chi vorrà partecipare dovrà infatti pagare una tariffa che varia da 50 a 600 euro per ogni capo abbattuto, a seconda dell’età e del sesso dell’animale. Il WWF Abruzzo sottolinea come questi fondi, denominati “premi”, andranno direttamente agli Ambiti di Caccia Territoriale (Atc), ovvero le stesse organizzazioni dei cacciatori. Una dinamica che solleva ulteriori dubbi sulla trasparenza e sulle motivazioni reali dietro la decisione di aprire la caccia.
Secondo il WWF, i dati riportati nella delibera non giustificano la necessità di un abbattimento così massiccio. L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) autorizza la caccia di selezione solo in presenza di una densità di cervi pari a 2 capi per chilometro quadrato. Ma nelle aree interessate della provincia dell’Aquila, la densità è di appena 2,58 capi per chilometro quadrato, un valore solo leggermente superiore alla soglia minima. Il confronto con altre regioni, come l’Appennino Tosco-Emiliano, dove la densità raggiunge i 12 capi per chilometro quadrato, rende ancora più discutibile la decisione abruzzese.
La questione della caccia ai cervi è legata anche ai conflitti tra fauna selvatica e agricoltura. Gli agricoltori, soprattutto in Abruzzo, lamentano danni ingenti causati dalle incursioni dei cervi nei loro terreni. In questo caso il WWF sottolinea che esistono metodi alternativi per gestire la presenza degli animali selvatici senza ricorrere all’abbattimento. Tra queste soluzioni vi sono i dissuasori olfattivi, le recinzioni e altre tecnologie che potrebbero ridurre i danni alle colture e alle strade. Questi metodi, secondo l’associazione, rappresentano un compromesso più etico e sostenibile rispetto alla caccia, preservando una specie tanto amata e simbolica per la regione Abruzzo.
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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