In America la scelta di adottare un maialino nano è da tempo considerata una consuetudine, ma negli ultimi anni la tendenza si sta diffondendo rapidamente in molti paesi dell’Europa.
Viene definito ‘’nano’’ a causa delle sue dimensioni contenute, ma in realtà il maialino thailandese (o vietnamita) è tutt’altro che piccolo: pur non raggiungendo le misure tipiche della sua sottospecie (Sus domesticus) gli adulti arrivano a pesare tra i 40 kg ed i 90 kg. Mangiano un po’ di tutto: verdura, frutta, legumi, ghiande e farinacei sono gli alimenti principali; mentre in natura si nutrono di insetti, lumache e piccole rane. In sostanza possiamo dire di trovarci di fronte ad una versione in miniatura del suino domestico, che si differenzia ulteriormente da quest’ultimo per le orecchie verticali e la coda dritta. Un altro tratto peculiare di questa interessante varietà risiede nell’addome particolarmente pronunciato, una simpatica caratteristica che nel corso del tempo ha portato ad attribuirgli il nome di ‘’maialino pancia a tazza’’.
Crescita, abitudini e carattere
Appena nati i maialini nani sono veramente adorabili, pesano circa 2 kg e presentano un mantello di pelo che può essere bianco, nero o misto. Complice il loro rinomato appetito, crescono velocemente aumentando di peso anche dopo la maturità. In un ambiente in grado di offrirgli condizioni di vita ottimali vivono ben oltre i 15 anni. Contrariamente a quello che si può pensare, i maialini pancia a tazza amano prendersi cura della propria igiene, in modo per certi versi simile ai felini, tant’è che si abituano subito all’utilizzo esclusivo della lettiera. Al contrario dei gatti, però, questi ‘’piccoli’’ suini adorano tantissimo l’acqua, al punto da non dire mai di no al piacere di un bel bagno fresco. Dopo essersi abituati alle mura domestiche sono affettuosi e socievoli con tutti i membri della famiglia, soprattutto con i bambini.
Maialino in casa
Oggi adottare un maialino nano è abbastanza semplice: costano intorno ai 100 euro e possono essere acquistati presso un allevamento specializzato. Superati i falsi miti che raccontano di quanto questi animali amino la sporcizia, passando le giornate a rotolarsi nel fango – lo fanno, ma solo per liberarsi da fastidiosi parassiti – bisogna ammettere che non esistono particolari ‘’controindicazioni’’ da comunicare a chi sta pensando di adottarne uno. Attenzione però, ciò non vuol dire che siano animali semplici da gestire: in primis hanno bisogno di spazio, tanto spazio, per cui se non si dispone di un giardino molto grande è assolutamente il caso di rivalutare l’adozione. In secondo luogo, il territorio: gli estranei saranno sempre un motivo valido per renderli nervosi. Infine, sono davvero insaziabili, perennemente alla ricerca di qualcosa da mangiare, abituarli ad una alimentazione equilibrata può tramutarsi in una vera impresa; dalla quale, difficilmente, si uscirà vincitori.