La natura è ricca di specie tanto uniche quanto bizzarre, molte delle quali brillano per la loro sfavillante e magnetica bellezza. Tuttavia, in questo caleidoscopico vortice di meraviglie non mancano alcune voci fuori dal coro, divenute note per le loro caratteristiche estetiche, diciamo, poco convenzionali. Tra le più famose vi è il Pesce Blob: una creatura abissale che vive nelle profonde acque dell’oceano Pacifico, il cui aspetto inusuale gli è valso la nomina di ‘’animale più brutto del mondo’’ da parte della Ugly Animal Preservation Society. Prima di proseguire, però, è doveroso spezzare una lancia a favore di questa stravagante specie del mare: quando il Pesce Blob sale in superficie il suo corpo si sgonfia e si deforma a causa della decompressione, assumendo una forma flaccida e cadente molto distante dalla sua condizione naturale, che in realtà è molto simile a quella dei comuni pesci ossei.
Caratteristiche
Il Pesce Blob ha un corpo dalla consistenza gelatinosa e poco densa con ossa morbide e quasi nessun muscolo, requisiti essenziali per convivere con l’altissima pressione idrostatica tipica dei fondali oceanici. Gli scienziati credono che il Pesce Blob abbia sviluppato questo tipo di struttura fisica per due motivi principali: ridurre la quantità di energia necessaria per muoversi nell’acqua e diminuire la quantità di ossigeno utile per sostenersi. Anche la sua dieta è piuttosto particolare: si nutre principalmente di piccoli organismi che fluttuano nell’acqua – come i krill – in quanto le sue dimensioni contenute (circa 30 cm) non gli permettono di cibarsi di prede più grandi. Un’altra caratteristica degna di nota riguarda l’aspettativa di vita. Si ritiene, infatti, che questa creatura possa vivere fino a 130 anni, rientrando di diritto sul podio degli animali più longevi presenti ad oggi negli oceani.
Gli studi scientifici
L’habitat in cui vive il Pesce Blob lo rende un animale complicato da studiare in natura. Nonostante le comprensibili difficoltà, nel corso degli anni gli esperti hanno condotto alcuni studi volti ad analizzarne il genoma e il sistema immunitario. Uno studio pubblicato nel 2015 ha approfondito il metabolismo di questa specie, che pare essere molto più lento rispetto a quello della maggior parte delle varietà marine. Ciò venne attribuito prevalentemente al ridotto numero di geni correlati alla respirazione cellulare. Un altro studio, datato 2019, ha invece scoperto una bassa diversità di geni associati alla sua risposta immunitaria, un dettaglio che ha permesso agli esperti di dedurre un sistema immunitario non molto efficiente. Interessante anche la questione riguardante la produzione fisiologica della proteina ‘’antifreeze’’, che consente al Pesce Blob di sopravvivere senza problemi alle fredde temperature abissali.