Nel 2015 la IUCN ha dichiarato che il 9,2% delle specie di api europee rischiano l’estinzione, vegetazione e raccolti sono in pericolo.
Sono in tantissimi a considerare le api una vera seccatura, quante volte abbiamo sentito dire: << ma perché esistono!>> oppure: << le odio! Dovrebbero morire tutte!>> in alcuni casi, poi, c’è chi si spinge ancora oltre: << senza le api il mondo sarebbe un posto migliore!>>. Ma è davvero così? Assolutamente no. Ok, forse in un primo momento, diciamo per il primo mese, saremmo tutti contenti della possibilità di mangiare un panino sulla spiaggia, senza dover correre avanti e indietro maledicendo nel contempo le dubbie scelte del creatore. Neanche il miele ci mancherebbe più di tanto – a noi no, ma agli orsi? – un alimento dalle innumerevoli proprietà benefiche, ma molto lontano dall’essere essenziale per la nostra dieta. E il veleno? È stato provato scientificamente che il veleno delle api agisce sui vasi sanguigni, migliorando la circolazione e accelerando il metabolismo. Una scoperta interessante, ma che di certo non ci farà prendere in simpatia i nostri carissimi invertebrati impollinatori. Ecco, appunto, il polline, è proprio questo il problema.
Api, natura e biodiversità
La verità è che c’è davvero poco su cui scherzare: le api sono fondamentali per il benessere del nostro pianeta. Cibandosi del nettare trasportano il polline, l’insieme delle cellule germinali, dall’androceo del fiore maschile al gineceo del fiore femminile. Così garantiscono la naturale riproduzione e diversificazione della maggior parte delle specie vegetali presenti sul pianeta. I dati più recenti aiutano a fare chiarezza sull’entità della questione e sul suo impatto sulla vita. Circa il 70% di tutte le specie di piante presenti sul pianeta sopravvive grazie all’impollinazione delle api. Senzadi loro non solo la natura perderebbe uno degli agenti fondamentali alla base della sua biodiversità, ma dovremmo dire addio anche al 35% della produzione agricola. immaginate di dover rinunciare, da un giorno all’altro, al cioccolato, al caffè ed a buona parte della frutta e della verdura che da sempre siamo stati abituati a mangiare. E sarebbe solo l’inizio: con la scomparsa delle api gli attuali equilibri che caratterizzano gli habitat naturali del pianeta verrebbero compromessi. Molti animali potrebbero improvvisamente trovarsi senza il cibo necessario per sopravvivere.
Le cause dell’allerta
Le ragioni celate dietro l’inizio del declino delle api sono principalmente due: la cementificazione delle aree verdi e l’utilizzo spropositato di pesticidi sintetici all’interno delle coltivazioni intensive. Se il primo problema può essere ‘’facilmente’’ arginato limitando l’urbanizzazione e preservando gli ecosistemi naturali; il secondo appare molto più complesso, poiché strettamente legato alla maggior parte delle procedure agronomiche attualmente utilizzate per massimizzare la produttività dei raccolti industriali. Alla luce di questo scenario, i prossimi anni saranno cruciali per il futuro delle api: se non cambieremo in fretta il nostro modo di produrre cibo, il declino di questi insetti sarà lento, ma inevitabile. L’incremento dell’agricoltura sostenibile coadiuvato dal finanziamento e dalla progettazione di opere di ingegneria ambientale, sembrano le principali strade da percorrere per far fronte ad una minaccia concreta e impellente, alla quale il mondo intero è oggi chiamato e obbligato a rispondere.