Le hanno dato la caccia come se fosse un pericoloso latitante, e alla fine JJ4 è entrata nella trappola a forma di tubo che avevano predisposto per lei.
Era insieme ai suoi tre cuccioli di due anni che però sono stati subito rilasciati dagli uomini della Guardia Forestale.
L’orsa era ricercata da quando, grazie alle analisi genetiche, era stato accertato che aveva aggredito e ucciso Andrea Papi, 26 anni, che era andato a correre nei boschi della zona di Monte Peller, sulle Dolomiti.
Jj4 è stata presa in una zona che si trova nella Val Meledrio, sulla destra del torrente Noce, in val di Sole.
Il territorio dove si riteneva fosse l’animale era stato attrezzato da più di una trappola, alcune in particolare fototrappole, dentro le quali era stata messa della frutta per attirarla.
Una volta presa, JJ4 è stata trasportata al centro faunistico del Casteller a Trento Sud dove già si trova M49, l’orso che l’ex ministro Costa definì Papillon per la sua voglia di evasione e di vita in libertà.
Qui, l’orsa attenderà, ignara di ciò che le succede attorno, le decisioni sul suo destino.
Non può essere soppressa fino all’11 maggio
Fino all’undici maggio, infatti, non potrà essere abbattuta.
Solo qualche giorno fa, infatti, il Tar ha sospeso il provvedimento del Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti che ne disponeva la cattura e l’uccisione, rimandando altre decisioni all’11 maggio.
Al Tribunale amministrativo regionale era arrivato un ricorso della Lav, firmato anche da altre associazioni ambientaliste.
Il Tar respinge richiesta di anticipo dell’udienza al 20 maggio
In giornata, il Tar ha rigettato la richiesta della Provincia di anticipare la nuova udienza al 20 aprile confermando la data precedentemente fissata.
I giudici, inoltre hanno chiesto Ispra di essere messi a conoscenza del parere su un possibile trasferimento di JJ4 in altro sito.
