La scoperta recentissima è stata pubblicata su Frontiers in Psychology e dice che anche gli animali soffrono con i disturbi del fuso orario.
Lo studio che ha portato a questo risultato è stato condotto sui panda giganti che, dalle analisi condotte dagli esperti, è risultato che non riescono a adattare il loro orologio interno all’ambiente in cui vivono quando vengono spostati.
In parole semplici, se gli uomini con l’aiuto della melatonina o calibrando il ritmo veglia sonno sono in grado di superare questo fastidioso problema, gli animali non ci riescono.
Così, i panda a qualunque latitudine si trovino lontano dal loro ambiente naturale che è la Cina, continuano ad avere la sveglia settata sul paese orientale.

Complicazioni sul benessere psicofisico e comportamentale
Tutto ciò ovviamente influisce sul benessere sia fisico che mentale degli animali che sono addirittura a rischio di sopravvivenza.
Come hanno spiegato i ricercatori, gli orologi circadiani degli animali abitualmente ricevono informazioni dai loro ambienti: cicli di luce, risorse stagionali di cibo e temperatura. Se questi segni fossero molto diversi da quelli dei posti a cui si sono abituati generazione dopo generazione, potrebbero infastidire il loro corpo e il loro atteggiamento, come il jet-lag negli uomini.
Gli scienziati hanno provato a comprendere in che modo il vivere a latitudini alle quali non si sono sviluppati agisca sui panda giganti e hanno scoperto che, essendo una specie “altamente stagionale”, il loro orologio circadiano è cadenzato anche da dalle consuetudini ereditarie e delle aspettative che determinano negativamente sul loro benessere e comportamento.
“Gli animali, compresi gli esseri umani, hanno sviluppato ritmi per sincronizzare il loro ambiente interno con l’ambiente esterno” ha spiegato la professoressa Kristine Gandia dell’Università di Stirling. Ma “quando gli orologi interni non sono sincronizzati con segnali esterni come luce e temperatura, gli animali sperimentano effetti molto negativi”
“I panda – ha proseguito la scienziata – scelgono di cibarsi alcune specie di bambù e amano i nuovi germogli, il che innesca uno spostamento quando questi germogli compaiono in primavera. La stagione migratoria è anche la stagione riproduttiva, verosimilmente perché trovare compagni è più semplice quando inseguono tutti gli stessi germogli”.
Il jet lag influisce sulla capacità di allevare i panda in cattività
I ricercatori hanno anche scoperto che il modo di fare era diverso soprattutto quando i panda si trovavano a più fusi orari di distanza, con segnali di luce diurna e temperatura molto diversi dai loro modelli, tutto ciò spiega anche perchè è così difficile farli crescere e, soprattutto, farli riprodurre in cattività.