Home » Libellule e vespe del Triassico: nel Canton Ticino scoperti 250 fossili
Un’importante scoperta ha scosso il mondo della paleontologia: 250 fossili di insetti, risalenti a 239 milioni di anni fa, sono stati portati alla luce nelle Alpi svizzere. La ricerca, pubblicata su Nature Communications Biology e condotta dall’italiano Matteo Montagna dell’Università Federico II di Napoli, ha rivelato un’antica comunità di insetti, tra libellule e vespe, che popolava il territorio oggi occupato dalle Alpi. Fra i reperti più affascinanti, una blatta che custodisce ancora le sue uova e la più antica vespa conosciuta al mondo, la Magnicapitixyela dilettae.
Questi fossili provengono da strati sedimentari rinvenuti nella zona del Monte San Giorgio, una regione che si estende tra il Canton Ticino e la provincia di Varese. Questo sito, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, è noto per la sua incredibile ricchezza di fossili. I nuovi scavi hanno rivelato una varietà impressionante di insetti, con dimensioni che variano da meno di 2 millimetri fino a 2,5 centimetri. Questo ritrovamento offre uno spaccato dettagliato della vita di un ecosistema terrestre e acquatico dell’epoca, racchiuso in un intervallo di appena poche migliaia di anni.
Tra i fossili rinvenuti, vi sono anche esemplari che presentano piccoli oggetti tondeggianti sull’addome, la cui origine resta incerta. Potrebbero essere spore, e se tale ipotesi fosse confermata, si tratterebbe della più antica testimonianza del ruolo degli insetti nella dispersione dei pollini e nell’impollinazione. Altri ritrovamenti includono libellule, tricotteri, cimici e vari insetti acquatici, offrendo una visione completa della biodiversità dell’epoca.
Le scoperte fatte su questi fossili rappresentano un avanzamento significativo nella comprensione dell’evoluzione degli insetti, rivelando dettagli cruciali sull’ambiente post-estinzione del Permiano. Questo periodo fu caratterizzato dalla scomparsa dell’80% delle specie marine, ma i nuovi dati suggeriscono che l’impatto sugli ecosistemi terrestri potrebbe essere stato meno drastico di quanto si pensasse. Questi risultati dimostrano la sorprendente resilienza di alcune specie, sfidando le convinzioni precedenti e aggiungendo nuovi tasselli al mosaico dell’evoluzione terrestre.
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture - Worldculture
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture - Worldculture