La lotta tra gli zoo di Berlino durante la Guerra Fredda è ampiamente documentata. Ne parla soprattutto il giornalista e scrittore Jan Mohnhaupt in un saggio dal titolo «Lo zoo degli altri». La rivalità tra i direttori Dathe e Klös era palese e la contrapposizione tra Berlino Est e Berlino Ovest molto forte. Praticamente la Guerra fredda si è combattuta anche sulla pelle degli animali che venivano considerati puri oggetti da collezionare. Lo zoo di Berlino Ovest e il Tierpark, il parco degli animali di Berlino Est hanno vissuto in quegli anni una forte rivalità, sia per il grande amore dei berlinesi nei confronti degli animali, sia perché rappresentavano uno specchio della società. uno specchio soprattutto delle personalità e delle velleità dei due direttori. La quantità degli animali presenti e la varietà erano strumento di propaganda e espressione dell’ego di Dathe e Klös.

La rivalità tra i due direttori
la rivalità tra i due direttori nasce principalmente da un dato: entrambi vedono lo zoo come una grande collezione, un posto dove accumulare animali in maniera seriale. Heinrich Dathe, fondatore del Tierpark, era il più grande dei due di quindici anni. Ornitologo di chiara fama, aveva anche una cattedra universitaria. Heinz Georg Klös, responsabile dello zoo di Berlino, ottiene l’incarico nel 1956, appena ventottenne. Con in tasca una laurea in veterinaria, è il direttore di zoo più giovane di tutta la Germania. i motivi per non andare d’accordo e per non piacersi sono tanti: generazioni diverse, diversa formazione, passato politico differente ma il più personale è che Klös è stato assunto grazie al licenziamento della precedente direttrice, cara amica di Dathe.
Anche la motivazione che è alla base della nascita del Tierpark è divisiva. Nel 1953, il Governo della repubblica Democratica Tedesca volle il parco per evitare che i cittadini di Berlino Est andassero a Berlino Ovest per andare allo zoo.
Gli zoo di Berlino durante la Guerra Fredda
La lotta tra gli zoo di Berlino durante la Guerra Fredda è a colpi di spazi e quantità di animali. Il Tierpark è pronto nel 1955 ed è cinque volte più grande dello zoo, lo sovrasta. Ci sono recinti spaziosi, senza gabbie, e i primi animali che lo abitano sono regali di altri zoo o di alcune aziende. Addirittura la polizia politica tedesca, la Stasi, regala due orsi dagli occhiali. Il problema più grosso è proprio la vastità degli spazi, i lavori sono interminabili e non si riesce a stare dietro al progetto di Dathe. Lo zoo di Klös ha il problema opposto: nato nel 1844, in pieno centro, ha penuria di spazi. Ad ogni arrivo di animale si presenta il problema di dove collocarlo.
Entrambi però hanno poca considerazione per gli animali. Non importa se siano nati in cattività o se siano stati catturati, L’importante è che siano di loro proprietà, nei loro recinti e gabbie. L’attenzione non è per la cura e la salvaguardia degli animali che spesso hanno gabbie troppo piccole o sono messi alla catena. L’attenzione maggiore è quella di procurarsi i favori della politica. Gli animali arrivano e partono con il favore e la presenza dei politici. Tante sarebbero le storie da raccontare. Da quella del panda Chi Chi, divenuto poi simbolo del WWF, al rinoceronte indiano Arjun. La caduta del muro segna la fine di un’epoca ma non della competizione tra le due strutture. L’oggetto del contendere non è più la politica ma l’economia: chi attrae più visitatori, vince.