A Sfax, in Tunisia, c’è un luogo speciale, dove le tartarughe ferite nel Golfo di Gabès trovano rifugio e assistenza. Si tratta del centro di primo soccorso per tartarughe marine, che fa parte della rete del programma europeo Life Med Turtles. Un centro unico per tutta la Tunisia centro-orientale che ha un suo omologo a Monastir, Tunisia orientale.

La storia di Rose, impigliata nelle reti da pesca e curata a Sfax
Nei giorni scorsi, dal centro di primo soccorso per tartarughe marine di Sfax, ha ripreso il largo Rose, una tartaruga di 20 anni. Poco più di un mese fa, Rose è rimasta impigliata nelle reti dei pescatori. In seguito a questo incidente, è stata portata al centro, dove è stata curata. Da qui poi è tornata in mare, munita di un segnalatore per seguire i suoi spostamenti e i suoi movimenti migratori. Infatti, il centro non si occupa solo di curare le tartarughe Caretta caretta vittime di incidenti ma fa anche un lavoro di monitoraggio e di sensibilizzazione delle popolazioni del Golfo di Gabès. Infatti, in questa zona, le tartarughe avevano scarse possibilità di sopravvivenza per vari motivi. Dagli incidenti con le reti da pesca all’inquinamento, dall’utilizzo alimentare della carne di tartaruga a quello per la stregoneria, tanti erano i motivi di decimazione della popolazione di tartarughe.
Ogni anno 10 mila Caretta caretta sono catturate nel Golfo di Gabès
Ogni anno, nel Golfo di Gabès, sono almeno 10 mila le tartarughe Caretta caretta catturate dalle reti da pesca. Il numero è enorme, se da un lato indica una forte presenza di esemplari, nonostante l’inquinamento dato dalle industrie e quello chimico, dall’altro è un campanello d’allarme. Infatti, il programma Life Med Turtles, attivo in cinque Paesi del Mediterraneo: Albania, Italia, Spagna, Tunisia e Turchia, sottolinea quanto sia elevato il tasso di mortalità delle tartarughe in relazione alle reti da pesca. Si tratta del 70% dei casi. Per fortuna, adesso, i pescatori che riconoscono una tartaruga impigliata sono i primi a richiedere le cure del centro di Sfax. Così, dal 2021, anno di apertura del centro, sono state 80 le tartarughe curate e rilasciate in mare. Quindi, accanto a storie come quella di Rose abbiamo quella di Ayoub, un cucciolo fragile, nutrito con una siringa o Hamadi, un maschio ventenne di 46 chili, arrivato da poco.
Spesso le tartarughe che arrivano al centro prendono il nome del loro salvatore e soccorritore, vengono curate e poi rilasciate in mare e monitorate.
Il cambiamento climatico minaccia le Caretta caretta
Un altro dato che incide molto sulla sopravvivenza delle Caretta caretta è quello climatico. Infatti, il riscaldamento globale provoca degli squilibri nel rapporto tra i sessi della covata. Infatti se la tartaruga depone le uova al di sotto dei 27,7 gradi Celsius, dal nido nasceranno tartarughe maschi e tartarughe femmina. Mentre, al di sopra dei 31 gradi la tartaruga deporrà solo femmine, mettendo a rischio di estinzione la specie.