La lontra abita una vasta regione che si estende dalla Penisola Iberica al Giappone e a certe regioni del Nord Africa come Marocco, Tunisia e Algeria. È attualmente considerata una specie in pericolo di estinzione in Italia. La sua presenza è principalmente localizzata nelle Regioni centro-meridionali, con una stima approssimativa di 800-1000 individui di cui mancano dati precisi.

Le caratteristiche della lontra
Adattata alla vita acquatica, la lontra presenta un corpo allungato, pelliccia densa, zampe palmate, piccole orecchie e narici chiuse durante l’immersione. Le lunghe vibrisse le consentono di individuare prede nelle acque torbide anche di notte. La sua dieta comprende principalmente pesci come alborelle, cavedani, vaironi e anguille, integrata con uccelli acquatici, piccoli mammiferi e granchi di fiume.
La lontra è solitaria, ad eccezione del periodo riproduttivo, e vive stabilmente in un territorio che include un tratto di fiume e la vegetazione ripariale circostante, fornendo rifugi e risorse alimentari. La gestazione dura dai 61 ai 74 giorni, con parti che possono verificarsi in tutte le stagioni, portando alla nascita di 1-3 piccoli.
La ricomparsa nel Nord Italia
Negli ultimi anni, la lontra ha fatto ricomparsa anche in regioni settentrionali italiane come Trentino, Friuli e Ticino (Lombardia), indicando una potenziale ripresa demografica e una più ampia distribuzione. Nonostante la situazione critica degli anni ’80, con solo un centinaio di individui, sembra che la specie stia aumentando sia in numero che in distribuzione.
Le tane della lontra vengono costruite in buche lungo gli argini, cavità naturali tra le radici o vecchie tane abbandonate di altri animali.
I cacciatori non sono più un pericolo
Sebbene la caccia per la pelliccia sia stata una minaccia diffusa nel XX secolo, oggi la lontra beneficia di una protezione crescente e sta riconquistando territori precedentemente persi.
L’impegno per la conservazione della lontra in Italia ha radici negli anni ’80 con la formazione del “Gruppo Lontra”, che ha condotto al primo censimento italiano. Successivamente, la protezione si è concentrata sulla salvaguardia dei siti chiave con la creazione di Oasi WWF.
Le minacce attuali per la lontra
Le minacce attuali includono la distruzione degli habitat fluviali, l’inquinamento da sostanze chimiche e scarichi urbani, l’impoverimento della fauna ittica e gli investimenti lungo le strade durante gli spostamenti notturni. Anche atti di bracconaggio sono una minaccia, soprattutto dovuti al conflitto con i pescatori e gli allevamenti ittici. I nuclei riproduttivi ridotti e isolati rappresentano un fattore critico per la sopravvivenza a lungo termine di questa specie fortemente legata ai fiumi.