Il destino delle specie migratorie, fondamentali per l’equilibrio ecologico globale, è in pericolo imminente, secondo un nuovo rapporto pubblicato sotto l’egida delle Nazioni Unite. Albatros, tartarughe e storioni sono solo alcune delle specie coinvolte, e l’allarme è suonato con forza: una su cinque è a rischio estinzione, mentre il 44% vede le proprie popolazioni in declino.
La Convenzione di Bonn del 1979, focalizzata sulla conservazione delle specie migratorie di animali selvatici, ha elaborato il rapporto che rivela una situazione critica. “Le specie migratorie vengono colpite duramente”, denuncia Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.

A rischio albatros, tartarughe e storioni
Il fenomeno della migrazione è minacciato da molteplici fattori, tra cui la perdita e frammentazione degli habitat, la caccia e la pesca eccessive, l’agricoltura intensiva e i cambiamenti climatici. “Il rapporto dimostra che le attività umane non sostenibili stanno mettendo a rischio il futuro delle specie migratorie”, sottolinea Andersen.
La conferenza (COP14) della Convenzione, che si terrà a Samarcanda, in Uzbekistan, sarà un momento cruciale per discutere il destino di queste specie migratorie. Si prevede che più di 130 nazioni parteciperanno, anche se gli Stati Uniti e la Cina non sono tra i firmatari.
Le minacce che gravano su queste specie sono direttamente correlate all’attività umana, inclusi l’inquinamento, il rumore subacqueo e la perdita di habitat. “Si tratta di creature che agiscono come indicatori del cambiamento ambientale e svolgono un ruolo vitale nel mantenere le funzioni degli ecosistemi globali”, sottolinea Andersen.
Il rapporto chiama a una cooperazione internazionale per proteggere queste specie senza confini. Con la migrazione come fenomeno in pericolo, il documento propone linee guida basate sull’accordo di Kunming-Montreal sulla biodiversità, con l’obiettivo ambizioso di preservare il 30% della terra e del mare del pianeta entro il 2030.
L’Onu: “Serve una protezione urgente delle specie a rischio”
Tra le raccomandazioni principali, la lotta alle catture illegali, la protezione urgente delle specie a rischio, e l’intensificazione degli sforzi contro inquinamento e cambiamenti climatici. Il rapporto sottolinea inoltre l’importanza di ampliare l’elenco delle specie a rischio, includendo circa 400 nuove specie non ancora contemplate, come il bisonte americano ed europeo e il delfino dell’Indo.
Il destino delle specie migratorie è ora nelle mani della comunità internazionale, chiamata a un impegno concreto per garantire la sopravvivenza di queste preziose creature che svolgono un ruolo cruciale nella biodiversità globale.