Cipro, l’isola dei gatti, sta subendo una decimazione della popolazione felina a causa di un nuovo ceppo di Coronavirus felino. Sono più di 300 mila i gatti morti in circa sei mesi per aver contratto la FIP, un Coronavirus felino, una forma virale parente del Covid -19 che non si trasmette all’uomo. Quest’ultima forma virale sembra essere più letale delle precedenti. Una cura ci sarebbe ma non è alla portata di tutti perché estremamente costosa.

Che cos’è il Coronavirus felino (FIP) e quali gatti colpisce
La Fip è la peritonite infettiva felina, causata ad un ceppo di Coronavirus felino che circola sull’isola di Cipro dallo scorso gennaio. La propagazione del virus è molto rapida nelle colonie e possiamo dire che Cipro è una densa colonia felina da 9.500 anni. Colpisce sia i gatti randagi che quelli domestici. Al momento circoscritta all’isola, si teme che questa infezione possa dilagare anche nel resto d’Europa.
I veterinari di Cipro hanno segnalato l’escalation di casi di FIP a partire da gennaio 2023. L’infezione ha colpito prima i gatti di Nicosia e poi si è diffusa nel resto dell’isola nel giro di pochi mesi. Sia il vice presidente della Pancyprian Veterinary Association, Demetris Epaminondas, che la professoressa Danièlle Gunn-Moore dell’Università di Edimburgo sostengono che un focolaio di FIP di queste dimensioni non si era mai visto prima. la dimensione dell’espansione virale è data dalla quantità di gatti morti trovati lungo le strade cipriote. Il che fa pensare che questo ceppo possa essere sia più letale che a propagazione più rapida.
Sintomi e trattamento medico
I sintomi della FIP, peritonite infettiva felina, sono febbre, perdita di energia, gonfiore addominale e in qualche caso maggiore aggressività causata dal dolore fisico che il gatto avverte. Solitamente la FIP colpisce gatti piccoli e cuccioli che possono salvarsi solo con una cura tempestiva. Al momento c’è un solo farmaco autorizzato per essere somministrato ai gatti ed è l’antivirale remdesivir. Lo stesso usato nell’uomo per contrastare il Covid-19. Purtroppo però il farmaco è molto costoso e, un ciclo completo, che può durare anche 12 settimane, può costare tra i 3 mila e i 7 mila euro.
C’è anche un altro farmaco che potrebbe essere impiegato per la cura della FIp ma non è stato autorizzato l’uso veterinario. Si tratta di un altro antivirale usato per le infezioni da Covid-19, il molnupiravir, il cui costo sarebbe notevolmente più basso, ovvero circa 200 euro per gatto. il rischio è quello che possa nascere un mercato nero di antivirali, anche perché le persone non sanno più come curare i loro animali e l’infezione è dilagante.
Aumento dei casi di FIP anche in Libano, Turchia e Israele
L’aumento dei casi di FIP è già stato registrato in altri Paese, come Libano, Turchia e Israele. In questi paesi un terzo della popolazione felina sarebbe già morto a causa dell’infezione. Al momento non è nemmeno presa in considerazione la possibilità di studiare un vaccino per la FIP e i gatti che la contraggono fanno da untori per gli altri gatti. Bisognerebbe fare dei test i gatti che sono nei Paesi a rischio e fare in modo che , se positivi, non si allontanino ma sembra un’impresa davvero titanica.