Quale zona della Sardegna è più colpita
La stagione della schiusa delle uova di cavalletta è in arrivo in Sardegna, e con essa la minaccia di ingenti danni alle colture e agli allevamenti. La media valle del Tirso e la piana di Ottana, già duramente colpita negli ultimi anni, si prepara ad affrontare la piaga con rinnovato vigore. L’Agenzia Laore, che coordina le attività di lotta, sollecita la collaborazione di amministratori, allevatori e agricoltori per segnalare tempestivamente i focolai tramite un’app dedicata e un numero Whatsapp. Questo consentirà di attivare prontamente le squadre di disinfestazione, utilizzando un prodotto biologico a base di fermentazione fungina.
Come mandare via le cavallette
Oltre al prodotto biologico già in uso, Laore attende l’autorizzazione per impiegare un nuovo agente fungino in collaborazione con la FAO. Questo innovativo prodotto ha il potenziale di scatenare una “pandemia” tra le cavallette, decimandone le popolazioni in modo naturale. Ma Marcello Onorato, coordinatore del piano di lotta per Laore, sottolinea che “un prodotto miracoloso non esiste”. La vera chiave per contenere la piaga risiede nel monitoraggio costante e nell’intervento tempestivo. Solo grazie a una strategia efficace sarà possibile minimizzare i danni e tutelare l’agricoltura e l’allevamento in Sardegna.

Quanto dura il periodo delle cavallette
La comparsa di questi insetti avviene proprio tra maggio e giugno, con qualche arrivo anche a luglio. Nonostante le sfide, i sindaci dei comuni colpiti manifestano un cauto ottimismo per il futuro durante il vertice indetto a Noragugume con i massimi esperti mondiali. Franco Saba, sindaco di Ottana, dichiara: “Abbiamo la speranza che il fenomeno si contragga come ci hanno detto gli esperti”. La preoccupazione per la tossicità dei prodotti utilizzati durante le disinfestazioni sugli animali e sulle api però rimane alta.
Come mai le cavallette prediligono la Sardegna
L’infestazione di cavallette in Sardegna è un fenomeno complesso che richiede un approccio olistico. Oltre alle misure di contenimento immediate, è necessario comprendere a fondo le dinamiche dell’ecosistema. Le condizioni favorevoli all’ovodeposizione, come terreni degradati, sovrapascolamento e un clima arido con escursioni termiche elevate, creano un ambiente ideale per la proliferazione delle cavallette. Studiare il ruolo di insetti utili, come quelli che predano le uova, e l’influenza di fattori ambientali come il clima, potrà fornire informazioni preziose per lo sviluppo di strategie di lotta a lungo termine più efficaci e sostenibili.