Home » Progetto Centrale Pizzone: il WWF dice ancora no
Il WWF Italia ha presentato nuove osservazioni critiche in merito al progetto della centrale Enel Pizzone II, situata tra Abruzzo e Molise. Il piano prevede l’ampliamento dell’impianto esistente, con la costruzione di una nuova centrale e numerose infrastrutture, come tunnel e caverne. Queste opere coinvolgono anche gli invasi di Montagna Spaccata e Castel San Vincenzo, situati parzialmente all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Già nel giugno scorso, il primo progetto aveva sollevato molte critiche da parte di associazioni ambientaliste, preoccupate per l’impatto sull’ecosistema locale. L’Enel ha quindi rivisto il piano, ma il WWF continua a sollevare dubbi e preoccupazioni.
Nonostante i tentativi di mitigare l’impatto ambientale, il WWF rimane fermo nella sua opposizione. Luciano Di Tizio, presidente del WWF Italia, sottolinea che, sebbene siano stati apportati alcuni cambiamenti, il giudizio complessivo rimane negativo. Uno dei principali motivi di preoccupazione è la posizione del progetto, che si trova all’interno di un’area protetta di rilevanza internazionale, il Parco Nazionale. La presenza di specie a rischio, come l’orso bruno marsicano, è stata documentata anche dagli stessi proponenti del progetto. In particolare, è stato osservato il passaggio di due orsi, un maschio e una femmina, proprio nell’area interessata dall’intervento.
Di Tizio ha ribadito che, sebbene il WWF non sia contrario ai progetti di pompaggio in generale, questo specifico piano rappresenta una minaccia inaccettabile per l’ecosistema locale. L’area in questione è vitale per la sopravvivenza di molte specie protette, tra cui non solo l’Orso bruno marsicano, ma anche la Lontra, i chirotteri e diverse specie di uccelli. La costruzione della centrale richiederebbe il sacrificio di molti ettari di foresta, un costo troppo alto per la biodiversità della zona.
Il WWF evidenzia anche che, pur comprendendo la necessità di trovare alternative alle fonti fossili, è fondamentale che tali progetti vengano realizzati in aree non protette, per evitare danni irreparabili agli ecosistemi. La conservazione della biodiversità non può essere sacrificata in nome dello sviluppo energetico, soprattutto quando si parla di aree di grande valore naturale come quelle del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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