Home » Isernia, una statua per l’orso Juan Carlito
È stata realizzata utilizzando il tronco di un albero che era stato abbattuto nella villa comunale, la statua dell’orso Juan Carrito svetta adesso nel parco pubblico di Isernia.
A compiere il lavoro, a titolo gratuito, è stato lo scultore Angelo Giancola che per giorni ha lavorato su di una altissima impalcatura per scolpire nel legno l’immagine dell’orso che è stato investito a gennaio sulla statale 17, che collega Castel di Sangro a Roccaraso.
Juan Carrito era un orso molto popolare, diventato famoso perché spesso era riuscito ad arrivare nel centro della cittadina di Roccaraso e se ne andava a spasso facendo incursioni nella pasticceria del corso a caccia di dolciumi.
Juan Carrito era un orso bruno marsicano che viveva nel Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise ma la sua storia aveva travalicato i confini della regione, facendolo vedere agli occhi di tutti come uno degli orsi più amati dai bambini Winny the Pooh.
In realtà, la sua mancanza di paura nell’avvicinarsi ai centri abitati è stata anche la sua grande sfortuna.
Fu chiamato Carrito, dal nome del paese abruzzese dove fu avvistato la prima volta a rifornirsi degli avanzi di cibo che trovava nei cassonetti dei rifiuti.
Spesso le guardie del parco lo avevano riportato sulle montagne, ma la sua curiosità era più forte e lo spingeva ad arrivare fino alla strada di scorrimento per le automobili per raggiungere Roccaraso.
Questa sua incoscienza gli è costata la vita.
Oggi, con questa statua in legno, tutta la comunità abruzzese vuole ricordare l’orso tanto amato ma anche la necessità di tenere sempre alta l’attenzione sulla tutela degli animali.
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture - Worldculture
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture - Worldculture