Tra i trasferiti vi sono un giaguaro, coccodrilli, scimmie ragno e un bradipo, tra altre specie, provenienti dall’ex zoo Simon Bolivar, nel centro di San José. Caricati su camion e scortati dalla polizia, gli animali sono stati portati al Centro di riabilitazione della fauna selvatica, conosciuto come zoo Ave, alla periferia della capitale.
Il ministro dell’Ambiente Franz Tattenbach ha dichiarato ai giornalisti che il Paese si sta orientando verso centri di soccorso anziché zoo pubblici. Tuttavia, il Costa Rica conta ancora 18 zoo privati non influenzati dalla legge.
José Pablo Vázquez del Dipartimento di Conservazione del Ministero dell’Ambiente ha confermato che biologi e veterinari stanno esaminando ciascun animale.
La chiusura degli zoo statali in Costa Rica segna un importante passo avanti nella protezione della fauna selvatica, evidenziando un cambiamento verso la conservazione e la promozione della biodiversità in un Paese noto per la sua ricca flora e fauna.

Chi controlla la fauna selvatica?
In Costa Rica, la gestione e il controllo della fauna selvatica sono principalmente responsabilità del Ministero dell’Ambiente e dell’Energia (MINAE) attraverso il Sistema Nazionale delle Aree di Conservazione (SINAC). Il SINAC è incaricato della conservazione della biodiversità del paese e opera attraverso una serie di parchi nazionali, riserve biologiche, e altre aree protette.
Il SINAC si occupa di monitorare le popolazioni di animali selvatici, proteggere gli habitat naturali, e attuare misure per la conservazione delle specie in pericolo. Questo organismo governativo lavora in stretta collaborazione con biologi, veterinari, e altre figure professionali specializzate nella gestione della fauna selvatica.
Oltre al governo, ci sono anche organizzazioni non governative (ONG) e associazioni dedicate alla protezione degli animali e alla conservazione della fauna selvatica in Costa Rica. Queste entità svolgono un ruolo complementare nel monitorare e proteggere la fauna selvatica, spesso collaborando con le autorità governative per promuovere pratiche sostenibili e mitigare le minacce alla biodiversità.
Perché gli zoo dovrebbero essere aboliti?
L’abolizione degli zoo è una questione dibattuta che suscita opinioni contrastanti. Tuttavia, ci sono diversi argomenti etici, ambientali e educativi che vengono sollevati a sostegno dell’abolizione degli zoo:
- Benessere degli animali: Gli zoo possono causare stress, frustrazione e problemi comportamentali negli animali a causa delle limitazioni dello spazio, dell’ambiente artificiale e della mancanza di stimoli naturali. La vita in cattività può compromettere il benessere fisico e psicologico degli animali selvatici.
- Conservazione inefficace: Molti critici sostengono che gli zoo non svolgano un ruolo significativo nella conservazione delle specie in pericolo. Anche se alcuni programmi di riproduzione in cattività hanno avuto successo nel salvare alcune specie, la maggior parte degli animali negli zoo non appartiene a specie minacciate e la reintroduzione degli animali nati in cattività nell’habitat naturale può essere problematica.
- Educazione pubblica: Alcuni sostengono che gli zoo non sono il modo migliore per educare il pubblico sulla biodiversità e sulla conservazione della fauna selvatica. L’osservazione degli animali in cattività può dare una visione distorta della vita selvatica e delle questioni ambientali, e molte persone preferiscono esperienze più autentiche e rispettose dell’ambiente, come il turismo ecologico.
- Etica e morale: La pratica di tenere animali selvatici in cattività solleva domande etiche sulla moralità di privare gli animali della loro libertà per intrattenimento umano. Alcuni ritengono che gli animali dovrebbero essere liberi di vivere nelle loro condizioni naturali, senza essere esposti al pubblico per scopi commerciali.
Tuttavia, c‘è anche chi sostiene che gli zoo possono svolgere un ruolo positivo nella sensibilizzazione del pubblico sulla conservazione della fauna selvatica e nel finanziare la ricerca e la conservazione. Alcuni zoo adottano pratiche più etiche e orientate alla conservazione, offrendo spazi più ampi e stimolanti per gli animali e partecipando attivamente a programmi di riproduzione in cattività per specie in pericolo.