Il Baccillus Rossius, meglio noto come insetto stecco, è una specie appartenente all’ordine dei Fasmoidei – dal greco phasma (fantasma) – la cui caratteristica principale risiede proprio nella morfologia del suo corpo, praticamente quasi indistinguibile da un piccolo ramoscello. È interessante notare che le similitudini non si limitano solo alla forma allungata e sottile dell’animale, trovando un riscontro effettivo anche nelle irregolarità dell’esoscheletro, che richiama con incredibile precisione le forme frastagliate tipiche delle superfici naturali legnose. Come se non bastasse: gli insetti stecco possiedono anche la capacità di mimetizzarsi ulteriormente, assumendo tonalità diverse in base alla stagione o all’albero sul quale si trovano. Ciò è molto importante per la sopravvivenza di questi animali che, non essendo particolarmente attivi, hanno costantemente la necessità di celarsi alla vista di un gran numero di affamati uccelli predatori.

I figli prima di tutto
Molte delle curiosità più interessanti degli insetti stecco sono relative alle modalità di riproduzione della specie. La prima è dovuta alla rarità degli esemplari maschi, che in natura sono effettivamente pochi. Questo ha portato le femmine ad evolversi in modo tale da riuscire a riprodursi attraverso la partenogenesi, che in sostanza permette al genitore di utilizzare il suo patrimonio genetico per generare autonomamente la sua prole. Collegata a questa peculiarità ve ne è un’altra altrettanto sorprendente, riferita sempre alle femmine di insetto stecco: per proteggere i propri figli queste ultime sono in grado di produrre uova resistenti agli acidi gastrici degli uccelli, i quali cibandosi della madre contribuiscono indirettamente – tramite la defecazione – alla diffusione e alla sopravvivenza della specie. Una strategia davvero singolare, che mostra senza mezzi termini quanto la natura preferisca giocare a favore delle nuove generazioni, trascurando impietosamente l’incolumità del singolo individuo.
Il mio amico stecco
Allevare un insetto non è di certo una consuetudine, eppure nel caso dell’insetto stecco sono in molti a desiderare di accudire questo simpatico animale invertebrato. Dalla sua la specie non ha particolari pretese, necessitando solo di alcune piccole e semplici attenzioni. La prima riguarda l’allestimento del terrario, preferibilmente sviluppato in altezza, che oltre ad essere arredato con piante e rami dovrà essere igienizzato regolarmente. Un altro aspetto fondamentale per la salute dell’insetto concerne il clima e, in particolare, il tasso di umidità. Per far fronte a questa esigenza sarà necessario munirsi di un apposito spruzzino, con il quale effettuare delle periodiche nebulizzazioni quotidiane, e di una piccola ciotola d’acqua riscaldata da una lampadina a incandescenza. Per il cibo, invece, la specie è vegetariana e si nutre di vegetali di vario tipo, tra cui: felce, eucalipto, rovo, quercia e rododendro.