Anche in Romania la convivenza con gli orsi comincia ad essere difficile. Infatti i plantigradi escono sempre più spesso dal loro habitat naturale, le foreste, ed entrano in contatto con gli uomini. Questo ha scatenato un serrato dibattito sostenuto dalla paura che gli orsi possano attaccare improvvisamente l’uomo, anche se lontano dai margini delle foreste. In effetti, ultimamente, si è registrata una maggiore quantità di attacchi e di interazioni con l’uomo. Per questo motivo, le quote caccia sono state aumentate e quest’anno arrivano a 220, rispetto alle 140 dello scorso anno. La richiesta sempre più forte è che siano abbattuti più esemplari, nonostante la specie sia protetta da una direttiva europea.

In Romania la più grande popolazione di orsi d’Europa
In Romania c’è la popolazione di orsi più grande d’Europa, escludendo la Russia. Si tratta di circa 8 mila esemplari e, secondo dati forniti dal ministero del’Ambiente rumeno, è sempre più facile incontrarli lungo la strada. La convivenza con gli orsi sembra vivere uno dei momenti più difficili, anche perché, soprattutto nei pressi del lago vulcanico Saint-Anne, in Transilvania, i visitatori vanno alla ricerca dell’incontro, della foto dell’orso, dell’emozione dell’avvistamento. Questo non giova alla situazione. Infatti gli abitanti della zona del lago non sono affatto entusiasti di questi incontri così facili e frequenti. Anzi, ne sono allarmati.
La convivenza con gli orsi è difficile anche per i pastori
La convivenza con gli orsi è difficile anche per i pastori. Infatti, il primo nemico delle greggi, qui, non è il lupo ma l’orso. Sono molti gli abitanti del luogo che ritengono che questi imponenti mammiferi debbano essere abbattuti. Ed è l’ex ministro dell’Ambiente, Attila Korodi a spiegare che, nonostante l’Europa veda la Romania come un santuario degli orsi, “una sorta di museo a cielo aperto”, la convivenza con gli orsi non è poi così romantica come sembra. Lo testimoniano i dati: 14 persone uccise e 158 ferite da attacchi da parte degli orsi tra il 2016 e il 2021.
Richiesto l’abbattimento di 500 orsi, il no degli ambientalisti
Nonostante la caccia commerciale sia vietata e l’abbattimento di esemplari di plantigradi sia riservato agli agenti giurati, è stato richiesto l’abbattimento di 500 orsi. Sono stati i deputati a presentare la proposta di legge per autorizzare l’abbattimento. A muovere le fila della proposta è Barna Tanczos, che fino a poco tempo fa era responsabile della questione per il Governo. Tanczos delinea uno scenario in cui gli orsi si trovano per le strade di Bucarest o che “fanno il bagno nel delta del Danubio”.
Alla stigmatizzazione degli orsi, rispondono gli ambientalisti che ritengono inaccettabile la richiesta di abbattimento di 500 orsi e temono che possano tornare i cacciatori di trofei.
Nella cittadina turistica di Baile Tusnad, il WWF e altre ONG hanno trovato soluzioni alternative all’uccisione degli orsi. Hanno pensato a una serie di misure come cestini per la spazzatura inaccessibili agli orsi, l’installazione di 400 recinzioni elettriche, un’applicazione mobile che fornisce consigli. Queste misure sembrano riuscire ad arginare le incursioni degli orsi. Infatti, dalle 50 denunce di danni del 2021, adesso se ne contano zero. La tattica è quella di non farli sentire a loro agio, gli orsi non si sentono accolti e, dunque, non restano in città. Infatti, spesso, il problema cruciale è rappresentato dai turisti che danno loro da mangiare in maniera illegale. Questo porta gli orsi lontano dal loro habitat alla ricerca di cibo. A questo va aggiunta una cattiva gestione dei rifiuti.