I cambiamenti climatici minacciano particolarmente gli animali delle regioni polari e quelli che vivono in aree geograficamente ristrette, secondo uno studio dell’Università di Oxford pubblicato su Science. I ricercatori hanno analizzato oltre 290.000 fossili di invertebrati marini, come ricci di mare, lumache e molluschi, risalenti agli ultimi 485 milioni di anni, per identificare le specie più vulnerabili. I risultati forniscono indicazioni utili per sviluppare strategie di conservazione mirate.
Nel corso della storia della Terra, i cambiamenti climatici hanno spesso causato l’estinzione di numerose specie. Tuttavia, finora non era chiaro quali fattori determinassero la sopravvivenza o la scomparsa di una specie. Gli studiosi si sono concentrati sui fossili di invertebrati marini perché, grazie alla loro abbondanza, è possibile determinare con precisione i periodi e le cause delle estinzioni.
Lo studio ha rilevato che gli animali più a rischio di estinzione sono quelli esposti ai cambiamenti climatici più estremi, come le variazioni significative della temperatura, e quelli che vivono in condizioni climatiche estreme, come le regioni polari.
Il fattore principale che determina il rischio di estinzione è la dimensione dell’area geografica abitata dalla specie. Le specie che dispongono di habitat più ampi hanno maggiori probabilità di sopravvivere. Questo suggerisce che la distribuzione geografica gioca un ruolo cruciale nella resilienza delle specie agli eventi climatici estremi.
Erin Saupe dell’Università di Oxford avverte: “Le prove geologiche indicano che la biodiversità globale è a rischio a causa dei cambiamenti climatici previsti. Se questi cambiamenti saranno sufficientemente intensi, potrebbero spingere il mondo verso una sesta estinzione di massa“. Questo studio sottolinea l’importanza di monitorare le specie a rischio e di implementare misure di conservazione per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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