Quando avviene la riproduzione delle balene
Ogni anno, tra luglio e novembre, le acque della Polinesia Francese si popolano di megattere in cerca di luoghi tranquilli dove riprodursi e far nascere i loro piccoli. La più grande delle isole, Tahiti, è una delle mete privilegiate per avvistare questi cetacei, e i turisti arrivano da ogni parte del mondo per ammirarli. Grazie alla possibilità di nuotare accanto a loro, questa destinazione unica nel suo genere ha guadagnato una fama mondiale. Ma questo incredibile spettacolo naturale solleva anche interrogativi sulla sua sostenibilità e sugli impatti sulle balene stesse.
Quali divieti ci sono in Polinesia nell’osservazione delle balene
Le megattere che popolano le acque polinesiane sono una specie protetta, e per evitare di disturbarle eccessivamente, il governo ha imposto regolamenti severi. Le imbarcazioni autorizzate devono mantenere una distanza minima di 100 metri dalle balene, mentre i nuotatori non possono avvicinarsi a più di 15 metri. Queste misure sono state introdotte per salvaguardare una specie che, dopo aver rischiato l’estinzione, ha visto crescere la propria popolazione grazie a un divieto internazionale di caccia commerciale dal 1986. Tuttavia, con l’espansione del turismo legato alle balene, cresce anche la pressione su questi animali.

Cosa rischiano le balene se ci sono troppi turisti
Sebbene le attività turistiche rappresentino una risorsa economica importante per la Polinesia, ci sono crescenti preoccupazioni per la salute delle balene. Studi condotti nelle isole Tonga hanno evidenziato che il turismo potrebbe alterare i comportamenti naturali delle balene, causando stress e cambiamenti nel loro modo di vivere. Inoltre, non mancano i rischi per i turisti: ci sono stati incidenti che hanno coinvolto nuotatori rimasti feriti a causa di incontri ravvicinati con i cetacei.
Quali tutele si devono assumere per salvaguardare le megattere
Molti esperti e associazioni ambientaliste, come Mata Tohora, richiedono misure più restrittive per proteggere le balene dalla pressione turistica. L’idea di limitare il numero di imbarcazioni e stabilire fasce orarie per le osservazioni si fa sempre più strada. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra l’esperienza indimenticabile di nuotare con le balene e la necessità di rispettare i loro ritmi naturali, garantendo il loro benessere a lungo termine.