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Home » Balena e uomo, una relazione complicata dal 900 a.C.

Balena e uomo, una relazione complicata dal 900 a.C.

Perdita di balene nell’Europa antica: studio norvegese rivela caccia preistorica e declino di specie vicine alla riva.

by Enrico Russo
Gennaio 4, 2024 - Updated On Marzo 2, 2024
in Animali, Animali in via di Estinzione, News
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Balena e uomo, una relazione complicata dal 900 a.C.
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I mari dell’Europa hanno perso alcune specie di balene molto prima che la caccia a questi animali diventasse una vera e propria industria L’uomo è stato infatti un pericolo per le balene già nell’antichità. In particolare, due specie più comuni sono scomparse dall’area del Vecchio Continente già secoli addietro e una di queste è ora quasi estinta a livello globale. Lo rileva un nuovo studio di una squadra di ricercatori guidati dall’Università norvegese di Scienza e tecnologia, pubblicato di recente sulla rivista “Royal Society Open Science”.

Balena e uomo, una relazione complicata dal 900 a.C.

Importante scoperta di alcuni ricercatori norvegesi

“La caccia alle balene era diffusa fin dai tempi più remoti. Ciò ha avuto importanti conseguenze per le specie in Europa”, afferma lo scienziato Youri van den Hurk, tra i maggiori esperti del settore, che ha affinato la propria formazione presso il Museo universitario dell’Università norvegese. In particolare, la squadra di ricercatori ha esaminato 719 ossa di balena provenienti da varie collezioni dei musei d’Europa. La maggior parte delle ossa di balena risalgono al periodo compreso tra il 900 a.C. e il 1500 d.C.

Specie sterminate già nell’antichità

Studiando le proteine presenti nel materiale osseo è stato possibile scoprire da quale specie provenissero i reperti e quando fosse stata praticata la caccia alle balene. Allora gli scienziati norvegesi hanno capito che le ossa di balena esaminate provenivano da balene catturate a nord fino alla Norvegia e a sud fino alla Spagna. La caccia alle balene era praticata da persone provenienti da molti paesi europei, sia in Scandinavia che nelle isole britanniche, ma anche in Belgio, Francia e Spagna.

Entrambe le specie scomparse prematuramente dall’Europa sono balene che rimanevano vicino alla riva. Insomma, prede facili da cacciare anche da piccole imbarcazioni e con normali arpioni. La balena grigia (Eschrichtius robustus), da sempre nel mirino di chi praticava la caccia alle balene, iniziò a scomparire da alcune parti del Nord Atlantico già nel Medioevo e la specie era completamente scomparsa dall’area nel XVIII secolo. La specie ha attualmente due popolazioni vitali nell’Oceano Pacifico, ma non è ancora tornata nell’Atlantico, ad eccezione di casi sporadici.

Nuotavano non lontano dalla riva

La balena franca del Nord Atlantico (Eubalaena glacialis) è una nuotatrice lenta che preferisce rimanere vicino alla riva. Inoltre, la specie possiede una grande quantità di grasso, che la mantiene a galla sulla superficie dell’acqua quando viene uccisa. La specie era quindi una preda relativamente facile per i balenieri. Questo e’ probabilmente il motivo per cui le ossa della balena franca del Nord Atlantico costituiscono la maggior parte del materiale che hanno rinvenuto i ricercatori. Le balene franche del Nord Atlantico erano diffuse lungo le coste dell’Europa fino al XVIII secolo, ma dal XIX secolo non sono state quasi più cacciate perché ne erano rimaste pochissime. Oggi, le balene franche del Nord Atlantico sono probabilmente estinte nell’Atlantico orientale, e quasi nessuna di loro è rimasta nell’Atlantico occidentale. Forse ne sono rimasti tra i 300 e i 400 esemplari e si trovano principalmente lungo la costa del Nord America.

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Tags: antichitàbalenecacciaNorvegiaspecie estinte
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© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
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