Home » Namibia: già 28 rinoceronti uccisi da inizio anno
Il bracconaggio è in aumento, con un totale di 87 rinoceronti uccisi nel 2022, rispetto ai 45 dell’anno precedente. Le cifre per il 2023 non sono ancora disponibili, ma il trend all’inizio di quest’anno non lascia presagire nulla di buono.
Il Parco Nazionale Etosha è particolarmente colpito, con 10 rinoceronti trovati senza corna, segno evidente del barbaro modus operandi dei bracconieri. Questi animali vengono uccisi per i loro corni, che sul mercato nero raggiungono prezzi altissimi, rivaleggiando con quelli dell’oro o della cocaina.
La domanda di corni di rinoceronte proviene principalmente dall’Asia, dove vengono utilizzati nella medicina tradizionale per i loro presunti effetti terapeutici. Nonostante gli sforzi del governo, il bracconaggio continua a minacciare la sopravvivenza di questa specie iconica.
Il governo namibiano ha promesso di rafforzare i suoi interventi e di affinare le strategie per contrastare il bracconaggio. Una valutazione è in corso nel Parco Nazionale Etosha per “determinare l’esatta portata del problema”.
La situazione è critica e richiede un impegno urgente da parte di tutti gli attori coinvolti, dal governo alle comunità locali alle organizzazioni internazionali. Solo con un’azione concertata e una strategia efficace sarà possibile salvare i rinoceronti dall’estinzione.
Nel vicino Sudafrica, quasi 500 rinoceronti sono stati uccisi nel 2023. Alla fine del 2022, il continente africano ospitava circa 23.300 rinoceronti. Il bracconaggio è una delle principali minacce alla biodiversità africana.
Solo con un impegno comune sarà possibile salvare i rinoceronti e proteggere la biodiversità africana.
© 2023 Animals Land - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture - Worldculture
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