L’invasione del granchio blu nelle lagune italiane desta sempre più preoccupazione, tanto che è stata definita una calamità per fronteggiare la quale sono stati invocati interventi finanziari da parte del governo.
A incalzare stavolta è stato l’assessore all’Agricoltura e Pesca della Sardegna, Valeria Satta che ha avuto un incontro in videoconferenza con il ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida insieme ad altri assessori regionali competenti e le associazioni della pesca.
Nella grande isola del Mediterraneo, questo crostaceo arrivato ad insediarsi nei mari del Mediterraneo a causa del cambiamento climatico e del riscaldamento delle acque, si sta diffondendo nella zona fra San Teodoro e Orosei e adesso sta arrivando anche nell’area del cagliaritano aggredendo particolarmente gli allevamenti di ostriche e cozze.
I problemi maggiormente rilevati riguardano la distruzione delle reti e delle nasse piccole presi di mira da questi crostacei.
Uno dei problemi evidenziati riguarda l’autorizzazione a usare mezzi che possono servire alla cattura di questa specie e lo smaltimento degli esemplari che non sono destinati alla vendita e al consumo.

I danni alle reti e alle attrezzature con calo della produzione di pesca
“Il settore della piccola pesca costiera – ha sottolineato l’assessore sardo – con particolare riferimento alle Cooperative e ai Consorzi titolari di concessione demaniale marittima a fini di pesca nelle aree lagunari della Sardegna, sta subendo a causa della presenza massiccia di esemplari di granchio blu, notevoli danni economici legati al calo delle produzioni da pesca, nonchè di quelle della molluschicoltura e al danneggiamento delle attrezzature di pesca”.
In Italia, questa specie sta portando al collasso numerose attività economiche e causando non pochi problemi all’ecosistema marino. La presenza del granchio blu minaccia le coltivazioni di cozze, vongole e non solo, dal momento che è una specie aggressiva, che si riproduce velocemente e, soprattutto, non deve preoccuparsi di alcun predatore.
Il Governo ha stanziato circa tre milioni di euro per i consorzi e le imprese
Da parte dell’esecutivo sono state già introdotte alcune misure per affrontare la situazione.
Ad comunicare il provvedimento è stato il ministro Francescoo Lollobrigida che è stato a Chioggia per incontrare le rappresentanze del settore e spiegare gli interventi da progettare e le zone ritenute idonee per combattere il problema.
A partire dal 1 agosto 2023, infatti, è concessa la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acqua coltura che si occupano della cattura ed allo smaltimento e con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste sono individuate le aree geografiche colpite dall’emergenza, i beneficiari, le modalità di presentazione delle domande, i costi ammissibili ed i criteri di riparto. Una serie di misure per arginare il fenomeno e ostacolare l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico.